Che cos’è il 5G? Le cinque “g” per fare il punto sulla situazione ad oggi
Solo poco più di due anni fa, il 5G era un’innovazione tecnologia che si sapeva sarebbe arrivata negli anni a venire, ma cosa esattamente avrebbe portato era ancora di fatto materia sconosciuta. Tom Wheeler, l’allora chairman della Commissione federale per le comunicazioni degli Stati Uniti (FCC), al proposito aveva dichiarato: “Se qualcuno ti dice di conoscere i dettagli di ciò che porterà il 5G, lascialo perdere e cambia strada”. Anche se la maggior parte delle potenzialità di questa tecnologia risulta ancora oscura, con il suo arrivo distante poco più di due/tre anni, però, maggiori informazioni, ipotesi e vere e proprie dispute commerciali hanno preso nel frattempo forma. Come se il nome stesso suggerisse una via di indagine, vediamo di far luce sui punti principali di questa innovazione – attraverso cinque concetti che iniziano con la lettera “g”.
Generazione
La sigla “5G” si riferisce proprio alla quinta generazione nella tecnologia delle comunicazioni di dati wireless. La prima, quella che potremmo chiamare 1G, risale al 1982 ed era completamente analogica; la seconda, 2G o GSM, al 1991, pensata per l’utilizzo di massa di dispositivi mobili quali erano i primi cellulari; la successiva, il 3G, ha portato nel 1998 la banda larga e la possibilità di poter navigare su internet; l’ultima versione di reti mobili disponibile, il 4G, è del 2008 e ha permesso l’uso su larga scala degli smartphone e lo scambio di grandi quantità di dati. L’arrivo del 5G dovrebbe essere previsto intorno al 2021/22.
Gbps
È l’unità di misura della velocità con cui i dati sono trasmessi. Viene utilizzata per descrivere la potenza del 5G rispetto alla tecnologia precedente – precisamente intorno a 10 Gbps. Tradotto in parole povere: avete presente la velocità di download presente sul vostro smatrphone con rete 4G? Bene, se ci riuscite, provate ad immaginarla mille volte più veloce. Questo è quello che porta il 5G.
Una simile velocità di trasmissione dati aprirà numerose porte: a livello di sviluppo tecnologico (l’intelligenza artificiale avrà il suo “habitat naturale”), nuovi modelli di business che porteranno nuove opportunità, l’utilizzo di automobili a guida automatica e addirittura la possibilità di effettuare operazioni chirurgiche da remoto.Geo-politica
Il 5G spingerà i business basati sui dati, li svilupperà a velocità impressionanti. Chi svilupperà le reti per il 5G, gestirà tutti i dati che su di esso vi transiteranno. I principali concorrenti in questa partita sono gli Stati Uniti e la Cina. Quest’ultima è, ad oggi, in vantaggio perché ha tecnologie più sviluppate e ad un costo inferiore rispetto a quello presente in America. Questo significa poter proporre la costruzione delle infrastrutture e l’offerta dei dispositivi al prezzo più basso al mondo, ma anche aumentare il rischio di spionaggio di Pechino. Si tratta di un’ipotesi tecnicamente non così remota, visto che ogni azienda in Cina non è indipendente nei confronti dello Stato centrale, ma ha all’interno del Partito Comunista un proprio rappresentante che è tenuto ad obbedire a qualsiasi ordine del governo del paese.
Garanzie
Per questi motivi, in questa sorta di partita a risiko in ambito tecnologico, praticamente ovunque si guardi in occidente nessun paese sta vedendo di buon occhio l’espansione cinese. Talvolta è proprio esclusa da qualsiasi trattativa (come in Giappone, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda), altre volte i governi richiedono a Pechino maggiori garanzie anti-spionaggio.
Problemi di regolamentazione che affliggono però anche gli Stati Uniti e che appaiono quindi come un fattore decisivo nell’espansione mondiale dei rispettivi paesi. L’attuale chairman del FFC Ajit Pai ha riconosciuto che “il più grande ostacolo nello sviluppo del 5G sono, di gran lunga, le barriere normative nazionali che stiamo affrontando”.Golden Power
La Cina si era però mossa per tempo. La compagnia cinese Huawei ha infatti nel nostro paese ben più di un progetto di espansione, avendo già sviluppato due progetti attualmente in atto. Il primo vicino Milano incentrato sulla tecnologia a onde millimetriche che promette una maggiore capacità di dati rispetto a quella attuale, il secondo in Sardegna con l’obbiettivo di far diventare Cagliari una smart city. Il governo italiano non si è ancora esposto in maniera chiara sulla questione del 5G cinese. Tuttavia, se dovesse essere messa in discussione la sicurezza in un settore considerato strategico, non si potrebbe escludere a priori neanche l’esercizio del “golden power”, quel potere speciale che consentirebbe di recedere dagli impegni già presi senza subire il pagamento di penali – ma certamente con ingenti perdite in investimenti.